Con CharityGo le organizzazioni benefiche possono ottenere un sito dedicato con cui organizzare aste online e raccolta di donazioni. Ma è possibile organizzare aste online? Con quali attenzioni?
Le aste benefiche possono rappresentare uno strumento strategico per gli Enti del Terzo Settore, in prospettiva possono offrire numerosi vantaggi: maggiore visibilità, coinvolgimento di nuovi sostenitori, diversificazione delle fonti di finanziamento e potenziale incremento delle donazioni medie. La loro digitalizzazione amplifica ulteriormente questi benefici, permettendo di abbattere barriere geografiche, ridurre costi organizzativi e raggiungere un pubblico più vasto. Inoltre, con una corretta impostazione fiscale, gli ETS possono beneficiare di significative agevolazioni tributarie sul ricavato.
In un panorama dove la digitalizzazione rappresenta una leva fondamentale anche per il mondo no-profit, le aste benefiche online emergono come uno strumento particolarmente efficace per la raccolta fondi. Ma quali sono le implicazioni fiscali per gli Enti del Terzo Settore (ETS) che intendono utilizzare questo canale? Tentiamo di fare un minimo di chiarezza su un tema tanto importante quanto delicato.
Il Codice del Terzo Settore (CTS), attraverso l'articolo 7 del D.Lgs. 117/2017, identifica la raccolta fondi come quel "complesso di attività ed iniziative poste in essere al fine di finanziare le proprie attività di interesse generale, anche attraverso la richiesta a terzi di lasciti, donazioni e contributi di natura non corrispettiva".
Le linee guida pubblicate dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali hanno ampliato questa definizione, includendo esplicitamente le raccolte fondi effettuate tramite canali digitali. È significativo notare come la normativa distingua chiaramente tra raccolta fondi propriamente detta e attività di merchandising, due modalità complementari ma con differenti implicazioni fiscali.
Sebbene non esistano riferimenti espliciti alle aste benefiche nella normativa, riteniamo che queste possano essere inquadrate in due modi:
Come strumento di raccolta fondi
Come attività di merchandising
La distinzione è cruciale per determinare il trattamento fiscale: se considerate occasionali e strumentali alle finalità civiche dell'ente, le aste benefiche possono beneficiare di un regime fiscale agevolato.
Un'asta benefica può essere considerata non commerciale quando presenta le seguenti caratteristiche:
Occasionalità: l'evento è sporadico, non abituale, magari collegato a celebrazioni o campagne di sensibilizzazione specifiche.
Finalità istituzionali: l'intero ricavato è destinato esclusivamente al perseguimento delle finalità statutarie dell'ETS.
Prezzi simbolici: la base d'asta è fissata in modo simbolico, non riflettendo il valore di mercato dei beni.
Beni donati: gli oggetti messi all'asta sono stati donati all'ETS, non acquistati con l'intento di rivenderli.
Al contrario, un'asta benefica potrebbe essere considerata attività commerciale quando:
È svolta con modalità imprenditoriali (ripetitività, pubblicità, prezzi competitivi)
Ha come obiettivo principale il conseguimento di profitti
I proventi non sono destinati esclusivamente alle finalità istituzionali
I beni sono acquistati appositamente per la rivendita
L'attività è promossa in modo intensivo con obiettivi di profitto
In questi casi, l'autofinanziamento mediante vendite diventa "speculativo" quando supera un certo numero di transazioni, producendo un guadagno stabile che sarà soggetto a tassazione.
Indipendentemente dalle dimensioni economiche dell'ente, per ogni evento di raccolta fondi occasionale l'ETS dovrà:
Compilare un apposito rendiconto secondo lo schema proposto nelle Linee guida ministeriali
Allegare una relazione illustrativa che descriva l'iniziativa, la modalità di svolgimento, il luogo, le finalità perseguite e i costi sostenuti
Questa documentazione è essenziale per mantenere la trasparenza richiesta dalla normativa e dimostrare la natura non commerciale dell'attività.
In questo contesto normativo, piattaforme dedicate come CharityGo offrono agli ETS l'opportunità di dotarsi di un sito dedicato alla raccolta fondi tramite aste benefiche, donazioni libere e sostegno a progetti specifici.
Utilizzando una piattaforma specializzata, gli ETS possono organizzare eventi occasionali online, offrendo merchandising o beni di modico valore ottenuti tramite donazioni, ottenendo così il duplice risultato di finanziare i propri progetti e di non dover pagare imposte sul ricavato delle vendite o donazioni.
La normativa fiscale relativa alle aste benefiche online richiede attenzione e una corretta impostazione delle attività. Con la giusta consapevolezza degli aspetti fiscali e un'adeguata rendicontazione, le aste benefiche possono rappresentare uno strumento prezioso nel fundraising digitale per gli Enti del Terzo Settore, coniugando efficacia nella raccolta e vantaggi fiscali.
Per questo motivo a nostro avviso è sempre consigliabile se non necessario che ogni organizzazione si confronti con i propri consulenti fiscali per valutare le specificità e peculiarità che contraddistinguono ciascun ente, garantendo così la piena conformità alle normative vigenti.
Se per la tua organizzazione stai pensando ad una modalità creativa per raccogliere fondi, attraverso aste e donazioni visita info.charitygo.it e richiedi subito una demo di presentazione.